Cultura Otranto Nel castello le riproduzioni della Grotta dei Cervi e il percorso nei sotterranei Si chiama “I luoghi della preistoria” il progetto che vede l’apertura dei due percorsi espositivi sulla Grotta dei Cervi e Badisco e tra i sotterranei dell’antico maniero: prop... 04/08/2016 a cura della redazione circa 3 minuti Si chiama “I luoghi della preistoria” il progetto che vede l’apertura dei due percorsi espositivi sulla Grotta dei Cervi e Badisco e tra i sotterranei dell’antico maniero: proposte che arricchiscono l’offerta culturale otrantina. Sono stati inaugurati ieri presso il castello aragonese di Otranto i percorsi espositivi dei “Luoghi della preistoria. Porto Badisco e la Grotta dei Cervi” e dei sotterranei: nel primo caso, con l’esposizione si presentano per la prima volta al pubblico salentino le importanti testimonianze paleontologiche e preistoriche scoperte lungo la fascia costiera del territorio di Otranto. Tra le prime sono i giacimenti con specie animali oggi in gran parte estinte, come le brecce ossifere di Porto Badisco e la “ventarola” di Otranto (con faune a grandi pachidermi: elefanti, ippopotami rinoceronti ecc.), mentre tra le seconde sono i giacimenti in grotta con presenze archeologiche dal paleolitico all’età del bronzo: Grotta Marisa agli Alimini e soprattutto Grotta dei Cervi di Porto Badisco. Il percorso espositivo si articola al piano secondo del Castello di Otranto lungo una serie di sei sale, al cui interno il pubblico potrà provare l’emozione di un virtual tour nella Grotta dei Cervi (chiusa al pubblico, come è noto, per motivi legati alla conservazione delle pitture preistoriche e per le difficoltà dei percorsi interni) e di trovare in esposizione, a 45 anni dalla scoperta delle grotte, circa 250 “reperti” archeologici selezionati dagli scavi del 1970-1971 della Soprintendenza Archeologica. I materiali archeologici sono disposti in vetrine collocate su un suggestivo pavimento che riproduce l’insenatura di Badisco. Una sala sarà dedicata alla recente scoperta dell’abitato fortificato dell’età del bronzo di Portorusso di Badisco del 1600-1400 a. C. circa. Il progetto di allestimento, che costituisce il primo nucleo del Museo Civico di Otranto, è stato curato dal Comune di Otranto e dalla Soprintendenza Archeologica in collaborazione con l’Università del Salento, ed ha perseguito come obiettivo nel progetto espositivo il giusto equilibrio tra tecnologia e tradizione, in cui l’esposizione dei materiali archeologici incontra la multimedialità, che potrà consentire al pubblico di conoscere attraverso una nuova visione i luoghi della preistoria del nostro Salento. Restaurati anche i “Sotterranei del Castello”, ora resi fruibili al pubblico. I lavori di recupero hanno evidenziato una fitta rete di cunicoli che si snoda sotto il cortile interno e le sale del castello, lungo un affascinante percorso circolare. Le visite guidate, 15-20 persone per volta, prevedono l'utilizzo di un casco con luce e audioguida in varie lingue. Ad un certo punto, raggiunta una sala più grande, si materializzerà l'ologramma di Alfonso d'Aragona che racconta la funzione dei fossati nel passato nell'ambito del sistema di fortificazioni. Nell'altra sala grande, l'ologramma di una donna di altri tempi racconterà storie mitologiche della Città, come quella della Torre del Serpente e della testa mozzata di Acquaviva. “Oggi consegniamo – ha dichiarato il sindaco Luciano Cariddi nel corso dell’inaugurazione - alla Città e ai tanti turisti un luogo veramente unico di forte fascino e suggestione che ospiterà stabilmente, nel piano superiore, la sezione che inauguriamo dedicata ai luoghi della preistoria, con importante finestra soprattutto sul ricco patrimonio archeologico della Grotta dei Cervi. Sarà così possibile effettuare una visita mediata di questo sito del Paleolitico con le sue raffigurazioni pittoriche risalenti al Neolitico mediante gli strumenti della realtà virtuale e con filmati in 3D. Verranno, inoltre, esposti molti dei reperti archeologici rinvenuti e restaurati in occasione di questo nostro progetto”.
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